Calzedonia SPA risolve tutti i suoi contratti con la Emilio Srl, dopo il servizio delle Iene

Dopo le botte, Tezenis risolve il contratto con Vera Emilio. E’ la vittoria di Facebook
Un servizio delle Iene ha messo in luce i soprusi a danno di una giovane commessa. E la rete si mobilita con flash mob e sit-in

Erica Balduzzi

Calzedonia SPA comunica di aver risolto con effetto immediato tutti i suoi contratti con la Emilio Srl. Conseguentemente viene sospesa alla stessa qualsiasi fornitura”. Poche parole apparse sulla pagina Facebook di Calzedonia, decretano la vittoria della rete sull’arroganza. La storia ormai è nota e riguarda una commessa assunta presso un Franchising di Tezenis nel centro Commerciale Porte di Roma.

Botte, a lungo. E minacce: «se non firmi le dimissioni, muori». Tutto questo solo per aver chiesto il pagamento delle ore di straordinario arretrate e per essersi rifiutata di firmare le carte di dimissioni sotto le pressioni della titolare: è la terribile vicenda di Sara, giovane commessa in un negozio di intimo a Roma che si è trovata vittima della violenza della sua datrice di lavoro. L’accaduto è stato portato alla luce da un servizio delle Iene ed è poi rimbalzato sul web, suscitando lo sdegno di moltissimi navigatori che hanno deciso di mobilitarsi contro la titolare del negozio: sabato 16 aprile è stato infatti organizzato un affollato flash mob (rapida riunione di molte persone in uno spazio pubblico, con la finalità di realizzare un’azione insolita e postarla poi sul web) davanti al negozio di Tezenis ‘incriminato’, dove alcune centinaia di persone al grido «Vieni fuori a picchiarci tutti se hai il coraggio» hanno impedito alla signora Vera Emilio, titolare dell’attività e protagonista al negativo di questa vicenda, di alzare la saracinesca.

Secondo le ricostruzioni, la signora avrebbe aggredito Sara dopo che la ragazza si era rifiutata di firmare le dimissioni, come le aveva intimato la titolare dopo che aveva chiesto spiegazioni in merito a 50 ore di straordinario non ancora pagate. Sara aveva bisogno di quel lavoro e non intendeva lasciarlo: tanto è bastato per scatenare la rabbia della titolare. Secondo quanto raccolto nella testimonianza delle Iene e nelle parole delle altre commesse che hanno assistito alla scena, la Emilio avrebbe continuato a picchiare la ragazza inframmezzando le botte con frasi del tipo «non mi fanno pena neanche i cani, mi inchino solo davanti al Duce».

A seguito del servizio delle Iene, dell’incredibile eco che la vicenda ha ottenuto grazie al web e del flash mob di sabato pomeriggio, la responsabile di Calzedonia – del cui marchio fa parte Tezenis – ha rilasciato una dichiarazione per annunciare la sospensione dal servizio di Vera Emilio mentre prosegue l’inchiesta sulla vicenda. L’azienda ha inoltre preso le distanze dall’accaduto tramite la sua pagina Facebook: «cari fan, – si legge in un post del 18 aprile, che fa eco ad uno precedente datato 14 aprile – vi riscriviamo per ribadire la nostra posizione in merito alla vicenda in questione. Come sapete, si tratta di un negozio in affiliazione, quindi una realtà distaccata dal nostro controllo diretto. Tezenis è ben altro e non approva in nessun modo comportamenti e azioni denunciate. Sono in corso da parte nostra gli accertamenti per far luce sulla vicenda, a cui seguirà la decisione opportuna». E oggi ha annunciato di aver risolto ogni contratto con la titolare del negozio.

Su Facebook la vicenda ha riscosso sdegno e rabbia. Sono nati gruppi di sostegno e solidarietà a Sara, la sua causa è diventata la causa di tutti, tant’è che c’è anche chi si rallegra per la piega inaspettata che ha preso la vicenda. «O sono morto o questo è il paradiso. – scrive un utente sulla pagina del gruppo “Tutti uniti contro Vera Emilio, difendiamo Sara” – O forse sto vivendo in un sogno. Un sogno nel quale persone di idee diverse si uniscono per la stessa battaglia e si scagliano come un pugno verso chi calpesta i diritti umani». E ancora: «la battaglia per Sara è la battaglia per una società più giusta, equa e solidale. Forza e coraggio ragazzi. La storia insegna, l’unione fa la forza. Costruiamo una società a misura d’uomo, combattiamo i soprusi e gli arroganti e diamo sempre il buon esempio. C’è speranza finalmente!».

La battaglia infatti continua e gli organizzatori del primo flash mob hanno in programma un nuovo sit-in per sabato 23 aprile dal nome “La vendetta”, sempre davanti al negozio Tezenis teatro di questa brutta vicenda: un’occasione per ricordare non solo Sara, ma anche tutti gli altri ragazzi vittime di abusi sul mondo del lavoro. «Questa causa – si legge sulla pagina Facebook dedicata all’evento – riguarda anche la tutela di tutti noi, lavoratori e dipendenti di persone che abusano del proprio potere, noi italiani dobbiamo essere tutelati da questo tipo di gente! Combattiamo per i nostri diritti, combattiamo per la nostra vita».

da DIRITTODICRITICA.COM