Red Di Feltrinelli apre a Firenze


feltrinelli red firenzeRed di Feltrinelli ora anche a Firenze

Feltrinelli va al contrattacco e in un momento assai delicato per i consumi di libri apre a Firenze il secondo negozio (dopo Milano) a insegna Red, colore di “casa” della catena italiana di librerie e acronimo di “read, eat, dream”: nei 700 metri quadrati che s’affacciano su piazza della Repubblica, infatti, si potrà leggere (20mila titoli in assortimento), partecipare a eventi e mangiare prodotti legati al territorio (70 coperti). La qualità alimentare è assicurata dall’accordo appena stretto con l’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, che ha selezionato i produttori toscani di salumi, carne, olio, pesce, pane – dall’Antica Macelleria Falorni ai pescatori della coop Santa Maria Assunta di Livorno – chiamati a fornire gli ingredienti dei piatti serviti dalla cucina, aperta per tutta la giornata dalla colazione fino alla cena e oltre. I prodotti selezionati, vini compresi, saranno in vendita anche negli spazi di Red, progettati dall’architetto argentino Miguel Sal.

Per il gruppo editoriale si tratta di un investimento che sfiora i due milioni di euro e che, come ha spiegato Carlo Feltrinelli, presidente e amministratore delegato, «stabilisce la direttrice verso l’innovazione, la diversificazione e il modello su cui lavoreremo per il futuro». L’apertura di altri punti vendita Red-Feltrinelli è già programmata a Roma (dove aveva debuttato nel luglio 2012 e dove ha dovuto chiudere per problemi strutturali all’edificio), Bologna e Napoli, e punta a «riposizionare la nostra offerta nelle città» com’è successo a Firenze, dove il gruppo ha chiuso Feltrinelli International e Ricordi Mediastore e si prepara ad aprire (entro l’anno) una nuova libreria alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella.

«Il formato Red intende esprimere una proposta innovativa in un momento difficile per il settore – ha aggiunto Stefano Sardo, direttore dei business Feltrinelli (editoria, librerie, tv, alimentare), che nel 2013 hanno dato 434 milioni di fatturato di cui 305 di vendite nette delle l07 librerie (senza le 17 in franchising) – coniugando lettura, eventi e gastronomia in un posto informale, accessibile, adatto a tutti. Le stime per il negozio di Firenze sono di avere un quarto dei ricavi dalla ristorazione, cioè circa 1,1 milioni, e tre quarti dalla libreria, per un totale di oltre quattro milioni all’anno». La scommessa è anche quella di intercettare i giovani e tutte quelle fasce di pubblico che non entrerebbero in una libreria tradizionale.

L’abbinamento cibo-libri rappresenta un incontro strategico di culture secondo Carlo Petrini, patron di Slow Food e fondatore dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo: «Libri e qualità alimentare possono stare insieme facendo sinergia», ha spiegato Petrini, che vede nel collegamento tra cucina e territorio («abbiamo selezionato le migliori griffe») un modo per dare identità alla Toscana agroalimentare. «Chi l’avrebbe mai detto, solo 10 anni fa, che un’osteria avrebbe aiutato una libreria?», si è chiesto. L’importante – al di là di chi nelle diverse fasi storiche ha bisogno d’aiuto – è salvare dall’estinzione sia gli alimenti dimenticati, come ha fatto Slow Food con i presìdi, sia le librerie in affanno, «presìdi importanti di civiltà, cultura, trasmissione del sapere e convivialità».

di Silvia Pieraccini da ilsole24ore.com

[contact-form-7 id=”6252″ title=”Blog Franchising 2″]