Addio al franchising Souleiado


Souleiado rinasce grazie a Daniel Richard

di Andrea Brenta 

Souleiado_stop_franchisingHa riannodato i legami con il territorio e con i butteri della Camargue e «rimpatriato» il 90% della produzione, che era stata delocalizzata in Nord Africa. Poi ha invitato alcuni dei cowboy della regione nella sede di Tarascon per fare in modo che spiegassero i loro bisogni agli stilisti.

Risultato: oggi i capi usciti dagli atelier di Souleiado possono nuovamente fregiarsi dell’etichetta «made in France» e lo storico marchio è in fase di rilancio. Il tutto grazie a Daniel Richard. L’ex numero di 3 Suisses, nonché ex presidente di Sephora, aveva rilevato Souleiado nel 2009. La storica azienda era stata fondata nel 1806, ma il successo era arrivato negli anni quaranta, quando il suo proprietario, Charles Demery, creò con i tessuti tradizionali provenzali degli abiti che sedussero immediatamente il jet set di Saint-Tropez. Da lì a Parigi il passo è stato breve.

In poco tempo Souleiado attraversò l’Oceano e sbarcò a New York, nei magazzini ultra-chic Bloomingdale’s, lanciando negli Usa la moda provenzale. Alla morte di Demery, nel 1986, il marchio era presente in 2 mila boutique in tutto il mondo. Gli eredi decisero di puntare sui tessuti di arredo. Un errore che si rivelerà fatale: nel 1999 l’azienda dichiara fallimento. Un imprenditore locale decide di rilevarla, affidandone la gestione alla moglie, che incassa dodici anni di perdite.

A questo punto entra in scena Richard, che acquista il marchio insieme al figlio Stéphane. L’imprenditore riparte da zero: chiude i franchising e soprattutto rinnova lo stile, creando 4 mila nuovi modelli in tre anni e sviluppando la pelletteria. In attesa di lanciare una linea di cosmetici naturali, che debutterà all’inizio del 2014. L’obiettivo di Richard? Fare di Souleiado un Ralph Lauren provenzale.

da italiaoggi.it

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