La Famiglia Lazzi dall’impero dei trasporti al Burger King

alessandro lazzi burger kingLazzi punta sui panini: «I bus non rendono»
Alessandro e Francesca, eredi dell’impero dei trasporti, cambiano rotta e aprono 11 fast food: l’ultimo a Montecatini

Gli autobus costano troppo e non producono ricavi. Gli hamburger costano meno e tirano pure. Il passo, a volte, può essere breve dai torpedoni blu ai fast food. Anche al turismo, con il mega resort Riva degli Etruschi a San Vincenzo, provincia di Livorno, in una tenuta di 60 ettari e 2mila posti letto acquistata, negli anni Sessanta, dai Romanov, i discendenti diretti degli zar di Russia.

I Fratelli Lazzi, in Toscana, non sono più sinonimo di pullman. Al trasporto pubblico preferiscono il fast food: Burger King. Alessandro e la sorella Francesca Lazzi sono, insieme allo Studio Lisi di Firenze, Arranger Consulting, la società che in Toscana ha portato il colosso americano di panini e patatine. Il franchising, dal 2012 a oggi, ha aperto undici hamburger restaurant (gli ultimi in Valdinievole e in Valdarno). E ha assunto oltre 300 giovani, circa una trentina a punto vendita, con contratti part time a tempo determinato e indeterminato.

Dal catamarano al fast food.

La nuova sfida per Alessandro che il 10 gennaio compie 49 anni e negli ultimi venti ha messo la propria laurea in economia e commercio al servizio delle aziende di famiglia. Ha iniziato nei trasporti, ha scalato la società fino a diventare amministratore delegato delle Autolinee Lazzi, poi la virata, l’ingresso da socio in Arranger consulting. Manovre da sportivo «amante del catamarano e di sport individuali». Le sue passioni il tennis, la mountain bike, lo sci invernale e lo sci d’acqua. La velocità e il mare. In qualche modo legato al movimento, la prima azienda di famiglia.

Il primo Burger King a Firenze.

Solo che ora il simbolo della nuova corsa dei Fratelli Lazzi è il primo Bk inaugurato, quello nato al posto della sede delle autolinee in piazza Adua a Firenze, nei dintorni della stazione di Santa Maria Novella. «Il passaggio dai bus al Burger è semplice, abbastanza semplice – spiega Alessandro Lazzi – anche se forse non immediato da comprendere. La nostra famiglia viene dall’agricoltura, da un agriturismo di mille ettari a Lizzano Belvedere, in provincia di Bologna, ma sui monti tra San Marcello e l’Abetone. Da 100 anni in quella tenuta produciamo e commercializziamo legname, merci agricole e prodotti di zootecnia, tra cui la carne del bestiame che alleviamo. La nostra “storia” parte, quindi, da questa passione e l’investimento nel settore della ristorazione non è quindi così lontano da ciò che siamo sempre stati».

Una famiglia che produce latte e carne da sempre.

C’è poi anche il latte ad alta qualità: Lazzi, infatti, è proprietario di un’altra azienda agricola specializzata in prodotti caseari. Si trova sull’Appennino tosco-romagnolo, tra San Marino e San Leo, dove Cagliostro, avventuriero, esoterista, imbroglione, morì nella fortezza. «Forse non è una cosa nota a tutti, ma la mia famiglia già negli anni Quaranta possedeva un ristorante a Roma» riprende Alessandro Lazzi. In un certo senso, la scelta dell’american dinner si inserisce nel solco di famiglia. «Vogliamo dimostrare che questi prodotti sono di ottima qualità -dice Lazzi- la carne dei nostri Burger King ci viene, infatti, fornita dal Gruppo Cremonini di Modena, leader nel settore alimentare a livello internazionale, che lavora e distribuisce carni di animali che provengono anche dalla Toscana».

Il manager scapolo.

Del resto, Alessandro Lazzi, non nascondere di essere appassionato di quanto c’è di meglio. «Amo ciò che è bello – dice raccontando di sé – e con questo voglio dire che sono appassionato di arte, cultura e mostre», passione che si può permettere uno scapolo di quasi 49 anni che non ha esitato a trasformare un’impresa di trasporti in un franchising gastronomico e in un’azienda di turismo con il resort Riva degli Etruschi.

I primi bus per trasportare legname.

Quando la famiglia depone lo scettro, Alessandro è piuttosto giovane. Nel 2005 la società entra nel consorzio Ctt; dal 2013 di fatto, i pullman non esistono più: resta l’insegna non la proprietà, passata alla coop Cap di Prato con il nome di Blubus Trasporti Toscani. L’epilogo della storia di una famiglia di provincia, nata quando per portare legname e merci da Lizzano a valle, Vincenzo Lazzi acquistò la prima corriera, fondando la società con sede a Cutigliano, subito adibita per il trasporto delle persone sulla montagna pistoiese. Poi la successiva e veloce espansione da Firenze alla costa, dalla Liguria al Lazio.

Ora turismo e ristorazione.

«Quello del trasporto pubblico è un capitolo chiuso, abbiamo avvertito tra le diverse questioni anche la necessità di cambiare dopo tanti anni – spiega Alessandro Lazzi- il servizio fino agli anni ’70 era soprattutto turismo, poi sono subentrate logiche diciamo più politiche, i contributi sono sempre meno e i costi sono sempre più alti, come quello del carburante. Ci sono troppe variabili che non possiamo controllare, questo scenario non è certo il migliore per mandare avanti un’impresa e fare profitti». E allora il core business, lasciati i bus, vive sul trinomio agricoltura-turismo-ristorazione. «Nel nostro villaggio Riva degli Etruschi abbiamo tre ristoranti e anche un Burger King, realizzato in una colonica dell’800 e considerato il fast food più suggestivo d’Europa. La nuova frontiera della famiglia Lazzi. Il futuro, fra gastronomia, ristorazione e turismo. Appena scesi dai nostalgici torpedoni blu.

di Luca Signorini da iltirreno.it
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