Cigierre la strategia del franchising con i marchi Old Wild West, Wiener Haus, Arabian Kebab, Kukkuma Cafè e Cantina Mariachi


old-wild-westCigierre adesso esporta i suoi ristoranti etnici
LA CATENA FRIULANA PARTITA NEL 1995 CONTA OLTRE 150 LOCALI CON QUATTRO MARCHI SPECIALIZZATI SULLA CUCINA USA, EST-EUROPEA, MESSICANA E ARABA. ORA HA PASSATO I CONFINI ITALIANI CON LE DUE PRIME APERTURE IN BELGIO E IN SVIZZERA. LE PROSSIME MOSSE

Roma A prire ristoranti multietnici e tematici in Italia, un paese che fa della propria cucina un vanto in tutto il mondo: una scelta che potrebbe sembrare controcorrente e anche rischiosa. Eppure c’è una compagnia di ristorazione che, avendo scommesso su quest’idea, oggi conta decine di locali sparsi in tutta Italia e recenti aperture in alcuni paesi europei. Si tratta della Cigierre Ristorazione, società nata nel 1995 a Udine da dove, a partire dai primi anni Duemila, ha iniziato a espandersi molto rapidamente, aprendo ristoranti prima nel Nord-Est e poi su tutto il territorio nazionale. La Cigierre, infatti, ha iniziato a testare i propri format di ristorazione proprio nel capoluogo friulano, aprendo i corner generalmente all’interno dei centri commerciali. Una scelta per nulla casuale perché, nei fatti, la compagnia ha potuto testare la propria offerta sulle moltissime persone che affollano quotidianamente questi centri, luoghi di shopping e svago. Si è trattato di un vero e proprio banco di prova per lo sviluppo del progetto iniziale che, dopo l’ottimo riscontro ottenuto, ha portato all’apertura a macchia d’olio di nuovi ristoranti in franchising sparsi in tutta Italia. Una crescita che ha consentito al gruppo friulano di diventare una realtà importante della ristorazione italiana, permettendogli inoltre di consolidare la propria leadership nel settore del casual dining, ossia quello che, grazie a prezzi moderati e un servizio quasi familiare, s’indirizza indistintamente a

qualsiasi portafoglio. Oggi l’azienda, che conta oltre 4500 collaboratori, è proprietaria di diversi marchi di ristorazione, ognuno con un’offerta culinaria a tema: Old Wild West, steak house in stile western, Wiener Haus, birrerie-trattorie ispirate ai paesi dell’Europa centrale, Arabian Kebab, rivolto agli amanti della cucina araba e Kukkuma Cafè, adatto per i cultori del caffè. A questi si aggiunge poi Cantina Mariachi, master culinario nato in Spagna nel 1993 e recentemente acquistato dal gruppo di Udine, che offre cibi della tradizione messicana adattati al gusto mediterraneo. Tuttavia, tra tutti i marchi citati l’Old Wild West, il cui primo corner è stato aperto nel 2002, è indubbiamente il vero traino della compagnia: dei 150 locali aperti dal 1995 quasi due terzi sono infatti steak house. Il grande successo ottenuto in Italia da questo format western, noto soprattutto per la ricca offerta di carne argentina e irlandese, ha spinto la Cigierre a guardare oltre i confini nostrani, tanto che recentemente ne ha aperti due all’estero, uno in Belgio e uno in Svizzera. A testimonianza dell’ottima performance aziendale ci sono soprattutto i dati economici del gruppo che ha chiuso il 2013 con un fatturato di 75,8 milioni di euro, raddoppiato rispetto al 2010 e in aumento del 27% su quello del 2012. A ciò si aggiunge il premio Retail of the Year, vinto nel 2013 come migliore catena italiana nel campo della ristorazione servita. Eppure, nonostante la media di circa quindici nuove aperture all’anno in Italia e l’esportazione del marchio Old Wild West appena iniziata in Europa, la compagnia di Udine non intende fermarsi e, anzi, mira a espandersi ulteriormente, diversificando le nuove aperture soprattutto in relazione all’attrattività dei brand nelle diverse aree geografiche. “Il riscontro positivo avuto con i clienti italiani e la crescita avuta negli ultimi cinque anni ci spingono a scommettere che alcuni nostri marchi, come l’Old Wild West e la Wiener Haus, possano avere all’estero lo stesso successo avuto in Italia – spiega Marco Di Giusto, amministratore delegato di Cigierre – Questo non significa che smetteremo di investire in Italia: stiamo infatti studiando nuovi format che a breve offriremo sul mercato italiano”. Non a caso, il gruppo ha dato vita a un nuovo marchio, Romeo Italian Goodness, aprendo due ristoranti in provincia di Venezia. A differenza degli altri brand, questa volta la scelta della Cigierre è caduta sulla cucina italiana che però, in linea con il DNA del gruppo, si distacca dalla tradizione culinaria del nostro paese per essere rivisitata e adattata, seguendo quel modello di foodtainment che ha fatto le fortune dell’azienda fino ad oggi. Sopra, Marco Di Giusto, ad di Cigierre. A lato, un locale del gruppo

Andrea Frollà da repubblica.it

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